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domingo, 16 de dezembro de 2012

Narciso (italiano)

 
 
 
 
                                         Pedro Samuel de Moura Torres
  
Un sogno così sognato di principi, amore non convenzionale, il cui classico se attribuì soltanto nella dolcezza candida e affascinante vissuta da noi due. Una fiaba dove la principessa era in vacanza. Come un leggero scherzo tutto è cominciato e ho scoperto in te cos´era l´amore. Fantasie di Giovani ardenti di passione, desideri proibiti uccidendoci d´ardore. Mi hai trascinato con il tuo desiderio giovanile e furioso come un astro glorioso senza chiedere permesso hai cominciato a sedurmi con il tuo bacio delizioso e con il tuo modo affettuoso che mi ha convinto del tuo appello caloroso. Trascorrevano i miei minuti succhiando le tue labbra, il tuo palato, il tuo spirito corteggiatore inebriava me con tuo furore a toccarmi. Complice del mio sogno e delle mie fantasie, compagni di letto, docce incontro effimero di anime di essenza idilliaca nel petto. Due angeli se toccavano, vietati se specchiavano: sesso degli angeli si avventuravano nei loro abiti terreni si incrociavano, oh audacia che mi provocava!
 

Io vedevo me stesso in te, e tu vedevi te stesso in me, specchio, specchio sul muro, chi sto baciando se non me stesso? Riflettevo in te, m’intravedevo nei tuoi occhi, mi mostrava la tua calma, oh riflesso della mia anima! La tua divertente furfanteria era mia, anche il tuo modo puerile, il tuo brillio rispecchiava nei miei occhi e con il tuo magnetismo m’intratteneva.  E la giovane età ci conferiva la purezza e l’innocenza di ciò che vivevamo in quell´atto d´amare. Scoprendo le nostre labbra, nostra pelle, nostra identità per formarsi, chi era te se non io? Mi sono perso in incontrarti, incontrando ciò che era tuo. Tuoi occhi mi guardavano vedendo a te, miei occhi ti ammiravano vedendo a me. Mi conosceva più di me stesso, sapeva dei miei desideri prima che gli rivelassi, poiché possedeva le tue capienze, sintonia armonica delle anime, consonanza d’idee, equità corporea e mentale. Fratello gemello, tuo amore è mio, anime gemelle sono tutto tuo. Tua struttura e dimensioni coincidevano con la mia, tuo corpo toccava il mio in ciascun’estremità si sentiva tuo piacere localizzando il nostro io. Nostre labbra ardenti e sacre si dilettavano, tue labbra nella mia m’impressionava. Amici o amanti? Che cosa faccio con te se non il più pazzo delle follie di pericolo?
 

Con la tua infiammabile fiamma sinuosamente mi seduceva mostrandomi che diverse alternative se producevano, che il nuovo dà piacere, hai convertito il mio volere sulle possibilità di viversi. La tua compagnia m’inspirava poesia con la tua voce dolce e angelicale noi ci combinavamo e ci effondevamo con la tua maestosa melodia. Il tuo tono era risonante al mio, ci formavamo insieme una bellissima canzone con lo stesso battito del cuore. Sogno mio, sogno tuo, noi due insieme ci incorporavamo il Romeo.  Juliette non sapeva di ciò che succedeva, poiché segreti cosi solo noi due condividiamoci. Il tuo gioco di parole, il tuo discorso, la tua seduzione, la tua bela rima piena di armonia in tutto che eri, in tutto che toccavi trasmetteva la tua potente energia e il tuo fascino schiacciante conquistava il mio amore. Tu mi manifestavi il dolce candore selvaggio della tua pelle, del tuo modo, del tuo io, modo molto somigliante al mio. Circostanza singolare e inusitata: proibiti intimi, ho navigato in tuo barco di sogno e nel tuo riflesso corrispondente ho visto un sorriso ridendo. Mi sono confuso in te, già non sapevo chi era chi, il soggetto e l’oggetto non esistevano, soltanto tu ed io ci coinvolgiamo, ragazzi si capiscono.
 

Il tuo abbraccio di leone m’involgeva con ardore accarezzando mio fragile cuore. Estasiava me la tua delicata audacia e sinestésicamente mi baciava. Nostra inspirazione se armonizzavano con tutta quella familiarità; mi sono ipnotizzato nei tuoi occhi, nelle tue labbra.  La mia intimità non era per te labirinto, invece, miei misteri ti riflettevano i tuoi stessi istinti. La tua aura possedeva il tono azzurre e rosa con la mia azzurre marino e rosso, la tua figura riluceva nel mio specchio. La tua magnanima bellezza, nostra stessa misura fondiamoci trasbordando formosità, la tua beltà dilettava miei occhi, esponendoti la mia ansia di essere tuo e tu di essere interamente mio. Specchio, specchio sul muro, chi sei tu se non me stesso? Ho sognato con te scoprendo mio sorriso che per te rivelavate i miei segreti d´amore, di passione, di furore. Sondavi i miei misteri con la tua occhiata cosi intima, svelando la mia anima, il desiderio si espandeva tra la nostra complicità in un anello con le mani formando un solo cuore, infiammavano i nostri corpi al contatto ardente della attrazione.

 
Ho sentito il tuo fiammante desiderio corrispondendo alla mia pelle pulsante, i tuoi capelli lisci d´ebano, il tuo tocco, il tuo corpo caldo come un dio, i tuoi ormoni si potenti come i miei. Le tue mani forti congiunte alle mie guidando me alla tua dolce sinfonia, strappando il mio respiro e sperimentando la tua euforia. La tua sensibilità era un dono divino che quando si aggiungeva alla mia si esplodevano i tuoi sentimenti di ragazzo. Il tuo sospiro sopra il mio, la pelle morbida del tuo viso sfregando nella mia faccia portando me all’apogeo. Con veemenza mostrava me il dolce desiderio proibito del tuo ardore incompreso. Mi seduceva nel mio tentativo riluttante di evitarti, di allontanarti, è stato scappando da te che non ho potuto trattenerti e ti ho lasciato portarmi. Ho condiviso con te i desideri segreti, nostri occhi scambiando i riflessi affascinanti uno all´altro nella sintonia perplessa. Abbiamo sdraiato uno sopra l´altro, la tua pelle caustica di passione scremando, la tua bocca piena di velleità, incontravo il mio altro. Incontro di anime appassionate se svelando e con i sensi della pelle infiammandosi.

 
Di virtuale a reale, il nostro incontro proibito è stato come un flash, un sogno che non ritorna più il cui la perfezione non riusciva mai a se riprodurre e la ragione di questa incidenza oltrepassava le legge fisiche, mostrando che l´amore va molto otre. Mi hai offerto il tuo corpo con labbra di miele cosi molto sottilmente e intensamente che ho potuto intravvedere il settimo cielo. Un astro che passa come eventualità molte rare. Come posso incontrarmi in te? Le tue parole erano mie, i tuoi occhi erano miei, la tua bocca era la mia, i tuoi capelli erano i miei, il tuo corpo era il mio, il tuo colore la mia, la tua pelle la mia, i tuoi pensieri i miei, i tuoi ormoni i miei, la tua età la mia, il tuo sesso il mio; chi sei tu si non io? Nelle pietre dalla spiaggia con la luna che ci osservava, hai osato baciarmi, rubandomi le mie convinzioni, le mie certezze e illusioni; con le tue labbra sensuali mi hai sedotto con i tuoi verbi e la tua lingua impertinente mi confondevi, la tua bocca nella mia era una solo, la tua allettante ragione mi ha convertito, le tue mani audaci mi toccavano e nella mia pelle rabbrividisce.

                                                                                                            Pedro Samuel de Moura Torres
 

 

 

Narciso (Español)




                                                         Pedro Samuel de Moura Torres


 


Un sueño así soñado de Príncipes, amor inconvencional, cuya el clásico se atribuye sólo a el dulce y encantador candor vivido por nosotros. Un cuento de hadas donde la princesa se fue de vacaciones. Como una pequeña broma todo comenzó y fue descubrir en ti lo que era el amor. Fantasías de jóvenes ardientes de pasión. Deseos prohibidos matándonos de pasión. Me arrebataste con tu deseo juvenil y furioso como un astro glorioso sin pedir licencia fue me seduciendo con tu beso delicioso y con tus gesto cariñoso me convenció de tu apelo glamoroso. Desvanecían mis minutos succionando o tus labios, tu paladar, tu espirito galanteador me inebriaba con tu furor a me tocar. Cómplice de mi sueño y mis fantasías, camaradas de lecho, dulce encuentro efémero de almas de esencia idílica en el pecho. Dos ángeles si tocaban, banidos si espejaban: sexo de los ángeles aventurándose en sus trajes terrestres se entrelazaban, ¡oh audacia que me provocaba!. ¿Me veía en ti y tú te veías en mi, espejo, espejo mío, a quien beso seré yo? Me reflejaba en ti, me veía en tus ojos me mostraba tu calma, ¡oh reflejo de mi alma! 

 
Tu astucia divertida era mía, tu modo pueril también, tu brillar espejaba en mis ojos y con tu magnetismo me entretenía. Y la fresca edad nos confería la pureza y la inocencia de lo que vivíamos en aquel acto de amar. Descubriendo nuestros labios, nuestra piel, nuestra identidad a se formar, ¿quien eras tu si no yo? Me he perdido al encontrarte, encontrando lo que era mío. Tus ojos me veían viendo a ti, mis ojos te miraban viendo a mí. Me conocías más que yo mismo, sabias de mis deseos antes mismo de revelarlos, pues tenía tus traqueos, sintonía harmónica de almas, consonancia de ideas, equidad corpórea y mental. Hermanos gemelos, tu amor es mío, alma gemela soy todo tuyo. Tu estructura y dimensión se coincidían con las mías, tu cuerpo tocaba lo mio en cada extremidad localizando nuestro yo. Labios ardientes y sagrados se deleitaban, tu lengua en la mía me impresionaba. ¿Amigos o amantes? Qué hago contigo, si no la más loca de las locuras de peligro. Tu compañía me inspiraba poesía con tu voz suave y angelical como una melodía nos combinábamos. Tu tono era resonante al mío, formábamos juntos una hermosa canción con la misma batida del corazón. Tu me manifestabas la condura de tu piel, de tu manera, modo tan semejante al mío. Me extasiaba tu dulce audacia y sinestésicamente me besabas.
 

Nuestra inspiración se armonizaba con toda aquella familiaridad; me he hipnotizado en tus ojos, en tus labios. Mi intimidad no era para ti labirinto, pero al contrario, mis misterios te reflejaban tus propios instintos. Tu aura poseía el tono azul y rosa mientras la mía el azul marino y rojo, tu figura relucía en mi espejo. Tu magnánima belleza, nuestra misma mesura fundíamos transbordando hermosura, tu beldad deleitaba mis ojos te exponiendo mi ansia de ser tuyo y tu ser enteramente mio. ¿Espejo, espejo mio quien serás vos si no yo? He soñado contigo descubriendo mi sonrisa que para ti te revelaba mis secretos de amor, de pasión, de furor. Sondabas mis misterios con tu mirar tan intimo, desvelando mi alma, el deseo se expandía entre nuestra complicidad en un enlace de manos dadas formando un solo corazón, inflamaba mi cuerpo al contacto ardiente de nuestra atracción. He sentido tu deseo inflamable correspondiendo a mi piel pulsátil, tus pelos como ébano, tu toque, tu cuerpo caliente como un dios, tus hormonas tan potentes cuanto los míos.
 

Tus manos se agregaran-se en las mías conduciéndome en tu dulce sinfonía, tirando mi aliento y probando tu euforia. Tu sensibilidad era un don divino que cuando unió a la mía explotaba tus sentimientos de chico. Tu suspiro sobre el mío, la piel blanda de tu rostro friccionando en mi rostro llevándome al apogeo. Con vehemencia mostrabas el dulce deseo prohibido de tu ardor mal comprehendido, me seducía en mi tentativa reluctante de evitarte, de alejarte, fue me evadiendo de ti que no pudo te cohibir e te dejé llevarme. He compartido contigo deseos secretos, nuestras miradas en cambios de reflejos fascinados uno por el otro en la sintonía en perplejidad. Nos lanzamos un sobre el otro, tu piel caustica de pasión frotando, tu boca llena de veleidades, me deparaba con mi otro. Encuentro de almas apasionadas se desvendando y con los sentidos de la piel se inflamando. De virtual a real, nuestro cohibido encuentro fue un flash, un sueno que no vuelve jamáis, cuya perfección no logró a se reproducir y la razón de esta incidencia ultrapasaba las leyes físicas mucho bien, mostrando que el amor va mucho mas allá.

 
Entregaste tu cuerpo con labios de miel así tan sutilmente y tan intensamente que pudo vislumbrar el sétimo cielo. Un astro que pasa en eventualidades mucho raras. ¿Como puedo encontrarme en ti? Tus palabras eran mías, tus ojos los míos, tu boca la mía, tu pelo el mio, tu cuerpo el mio, tu color la mía, tu piel la mía, tus pensamientos los míos, tus hormonas los míos, tu edad la mía, tu sexo el mío; ¿quien serás tú si no yo? Sobre las piedras de la playa con la luna a nos mirar tu osaste en me besar, me hurtando mis convicciones, mis certezas e ilusiones; con tus labios sensuales me sedujo con tu verbo y tu lengua atrevida me confundió, tu boca en mi boca era una sola, tu tentadora razón me convirtió, tus manos audaces me tocaban y en mi piel se estremecieron.

                                                                                                   

                                                                                                  Pedro Samuel de Moura Torres

 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

quarta-feira, 12 de dezembro de 2012

Furtivo y eterno amor








Fue la primera vez en una mirada furtiva que te encontré, ojos en los ojos con asombro increíble. Intimidad desconocida, rondando los intercambios de miradas, pasión que sofoca e intriga la razón, la lógica más precisa sumerge la convicción. Los porqués sucumben a la emoción abrumadora que tus ojos me hipnotizan. Rayos invisibles lanzados de ellos, invitan y desafían mi flaqueza, pero sería tu belleza? La subjetividad de tu ser me repele y me interroga a concluir, quizás he nacido para ti.  Me hizo descubrir lo que la melodía y la poesía significan, el intrigante hecho de enamorarse, aunque sólo por una mirada. Los sentidos tienen sentido. Me encantaría rimar en el arco iris de tus labios entregándome enteramente, con la poesía del amor, levitar y soñar que la vida valió la pena por haberte conocido. Como dicen: “lo que es bueno dura poco”, así eras tu, tan especial que el tiempo te ha llevado, tan preciosa que el acaso te ha envidiado, pues poeta que soy, eres el apogeo y la inspiración que me planeó esta profesión. Tus ojos me robaron el intelecto y con ellos todas las palabras, me plantó un sentir de emoción dentro del pecho, tan confuso como el corazón, tan intocable que ni siquiera la razón alcanza en sus límites. Amor eterno, cuya eternidad se consagró a un plan inmaterial, que pasó y dejó la eternidad sembrada en una tierra antes deshabitada, tu morada se ha clavado sus raíces, tu existencia me ha transformado completamente y de un modo tan sencillo, con sólo un vistazo me doy cuenta de mi flaca o quizás mi digna humanidad de te amar.

 

 

 


 

Furtivo ed eterno amore









Fu la prima volta in un rapido sguardo che io t’incontrai, occhi su occhi in spaventosa meraviglia. Intimità sconosciuta, svolazzando il nostro scambio di sguardi, passione che soffoca e intriga la ragione, la logica più esatta sommerge la convinzione. Il perché essi soccombono per un’emozione impetuosa che i tuoi occhi m’ipnotizzano. Raggi invisibili lanciati dagli stessi invitano e sfidano la mia debolezza, chissà se sarà la tua bellezza? La soggettività dal tuo essere mi respinge e mi chiede di comprendere chissà se io sono nato per te. Mi hai fatto scoprire cosa significano la melodia e la poesia, l'intrigante verità di appassionarsi, anche se solo un’occhiata. I sentimenti hanno significati. Vorrei rimare nell'arcobaleno dei tuoi labbri donandomi interamente, con la poesia d'amore levitare e sognare che nella vita valeva la pena incontrarti. Come narra la legenda: "Ciò che è buono dura poco", cosi sei stato tu, sei cosi speciale che il tempo ti ha portata via, cosi preziosa che la fortuna ti ha invidiata, siccome sono un poeta, tu sei l´apogeo e l´inspirazione che mi ha consegnato questa professione. I tuoi occhi rubavano il mio intelletto e con esso tutte le parole, hai lasciato un sentire di emozioni lì dentro del petto, cosi confusi come si dice al cuore, così intoccabile che neanche la ragione arriva nei suoi limiti. Amore eterno, sul quale l'eternità si è fatta in piano immateriale, che ha passato e ha lasciato l'eternità seminata in una terra fino ad ora sconosciuta, la tua abitazione ha inserito le tue radici, la tua esistenza mi ha trasformato completamente e così semplicemente con un solo sguardo, mi ha fatto realizzare la mia debolezza o sarà la mia degna umanità di amarti?

 

 

 

 

Furtivo e eterno amor







Foi pela primeira vez num relance furtivo que te encontrei, olhos sobre olhos em espantosa maravilha. Intimidade desconhecida, pairando nas trocas de olhares, paixão que sufoca e intriga a razão, a lógica mais exata submerge a convicção. Os porquês sucumbem pra a emoção arrebatadora que os teus olhos me hipnotizam. Raios invisíveis lançados dos mesmos convidam e desafiam minha fraqueza, mas será a tua beleza? A subjetividade do seu ser me repele e me questiona a compreender será que eu nasci pra você? Me fizestes descobrir o que a melodia e a poesia significam, a intrigante verdade de se apaixonar, nem que seja só num olhar, sentidos fazem sentido. Queria rimar no arco-íris dos teus lábios me entregar inteiramente, com a poesia do amor, levitar, sonhar que a vida valeu a pena em te encontrar. Como reza a lenda: “o que é bom dura pouco”, assim foi você, tão especial que o tempo levou, tão preciosa que o acaso invejou, pois poeta que sou, eres o apogeu e inspiração que me designou essa profissão. Teus olhos roubavam meu intelecto e com ele todas as palavras, plantou um sentir de emoção lá dentro do peito tão confuso quanto se diz o coração, tão intocável que nem a razão a alcança em sua limitável. Amor eterno, cuja eternidade consagrou-se num plano imaterial, que passou e deixou a eternidade semeada numa terra até então inabitável, tua moradia cravou as raízes, tua existência me transformou completamente e de tal simples modo, com apenas um olhar, fui perceber a minha fraca, ou será minha divina humanidade de te amar?

 

 

Sexo frágil



Símbolo da origem e da matriz primária, ela é um ser sublime adornada pela essência do amor. Divina inspiração de todos os poetas. Berço da concepção e principio da existência, é através dela que se nasce. Natureza sensível, perceptível, fecunda que nutre, alimenta e que brota a vida. As janelas de sua alma são intensas e impressionáveis. É a fusão perfeita de simplicidade e supremacia. No consciente: uma guerreira em batalha. No inconsciente: uma pacifica doçura. O mistério e a magia do universo. Seus segredos se ocultam no coração, ainda que possam ser tão lógicas e racionais. Manifestam as emoções mais puras e reais. Capacidade intuitiva altamente desenvolvida. É nela que emerge o sexto sentido. Através das lagrimas revelam seu âmago. Lágrimas que envolvem a sorte, que acompanham os filhos à guerra, teimosas que levam a morte, inconsoláveis que molham a terra. Lágrimas que acalentam o filho, que regam um amor perdido, enganam um coração sofrido, que esperam por um sorriso. Beneficio da vida, que dá sentido a existência. Rega as plantas com amor, trabalha com seriedade e ainda tem no coração muita bondade e uma imensa lisura. Amam com a força do coração e aquecem com o calor do sol. Importantes para o sustento do mundo. Fundamentais para o desenvolvimento e progresso da humanidade. Deram ao mundo o sabor do pecado e a grandeza do perdão. É a vida contemplando o horizonte. A mulher, arte e criatura que Deus mais se dedicou em sua inspiração.

 



 

Prosa lirica: Olhos verdes

                                                                   

     

                                          Olhos verdes



                                                                                                    

                                                                                              Pedro Samuel de Moura Torres  


Seus olhos verdes, num momento de fitadas, me arrepiaram os sentidos, impressionante teu olhar de brilho clorofílico, cintilava o teu desejo clandestino e irresistível. Uma fantasia difícil de não se deixar fantasiar. Meus olhos não conseguiram oporem-se a tua miragem, no entanto meu coração fugia de teu chamado insano e convidativo. Paixão instantânea, proibida e enigmática, teu olhar verdejante de felinos fascina e perturba a minha sanidade e equilíbrio. Tento fugir do teu alvo, mas sonho em te conhecer melhor, o medo dos nossos encantos não nos encantar, atemoriza as expectativas. Quem és tu cujos olhos me enlouquecem, teu rosto me clamam a ti olhar, cabelos dourados iluminam meu mirar. Não sei se te cobiço, se essa paixão tem endereço, se tu sentes o mesmo, se tua química incitaria a minha ao toque da pele e não somente ao toque do olhar. Pois sei que o contato dos nossos olhos foi como uma mágica a deslumbrar, quem dera saber eu se tu sentiste o mesmo.

Deus o único testemunho que sonda nossos corações, assim espero, pois que em nossos olhares testemunhas sejam só nós dois, sentimentos me confundem, me iludem, me desviam do caminho, tua paixão é uma arma perigosa, tentação conspirativa, olhar curioso como uma coruja, desejaria te conhecer primeiro sem por os sentimentos à frente, para assim gostar de como eres e não de como aparentas. Olhar incisivo e penetrante que fascina e descontrola simples mortais, me transmitia teus desejos ocultos e abrasadores. Teu brio atravessa convenções, teu perigo de paixão acomete os corações. Por que tu me apareceste assim? Em situações conflitantes, onde teríamos de sermos firmes e formais, no entanto tua visão me arrancava suspiros estonteantes turvando minha percepção, impondo-me inadequações em minha posição. Desejaria ser centrado, responsável, firme e racional, mas a tua presença me enxergando me irracionalizou arrastando toda a minha sensatez moral. Olhava-te com um olhar vago, como perdido no ar, tentando não te enxergar, mas a tua paixão violenta não permitiu me controlar, forjei o meu sentir com a linguagem dos meus olhos, não te mostrei o meu desejo, porque queria que tu o procurastes.

Não sei como lestes o meu olhos, se frio, imparcial ao teu encanto, se indiferente ao teu flertar, embora eu estivesse de coração aflito por casos passados, mas não nego me exaltar. Mais uma vez Questionei-me o que eu sinto? Seria real, ilusório, provação do alto, sentimental ou virtual? Sentimentos antagônicos como ódio e amor assaltaram a minha volição, conflitando meu pobre coração. Estava num estado de paixão semiacabada quando ao horizonte surgiste tu, um anjo arrebatador, cheio de cobiças e mistérios na tua expressão, meu coração ainda mais frágil não suportou o teu mirar. Buscava a paz, me livrar da intensidade das minhas emoções sufocantes, entretanto lá está você provocando o meu querer.
 

                                                                           Pedro Samuel de Moura Torres 

Dança


 
Dançar é declamar poesia com o próprio corpo. É produzir rimas a cada suave movimento, utilizando o corpo esteticamente e prazerosamente como um instrumento. É expressar toda glória e toda emoção que há dentro do coração. Seguir ao compasso do acústico congraçando à pulsação rítmica corporal mostrando toda mágica natural. É mover-se ao vento em frenética liberdade buscando o ápice da felicidade, girando-se esbanjando nosso orgulho e vaidade. E a cada balanço, um novo prazer, o de remexer como o sol ou uma estrela extravasando seu brilho, sua energia, seu viver. Assim é quem dança, experimentando sensações que vão além do trivial em absoluta leveza como uma criança em seu mundo celestial. É contentar-se ao submeter-se com incondicional obediência e confiança ao comando musical, é atingir um orgasmo integral e corporal. É se entregar cegamente ao vento e à sincronia simétrica ordenadamente livre perdendo-se no tempo, é o sentir o momento.

É o misterioso contorno que a alma traça em seu universo de anseios com elegância e graça descobrindo seu gozo entre a fumaça. Bamboleia, balança, mexe e libera toda sua energia vital, exaltando e ostentando seu deleitoso rebolado monumental. É pelo anseio de atingir o ápice que os movimentos incitam a sensibilidade que se torna cúmplice devota da harmonia e beldade. O sentir encoleirado de plena satisfação de um sensual desejo apaixonado. Dançar é fazer sexo com o corpo artisticamente, é rimar com o universo perfeitamente. É perseguir sensações inexploráveis em cada cantinho, em cada mover-se, é gozando silenciosamente em total deleite. É sintonizar o ouvido ao som conectando-o ao sensório-motor, harmonizando o corpo à inspiração sonora como um grande cantor. É lançar-se em suas vibrações com paixão e amor, tracejando o fenômeno acústico artisticamente em pleno glamour. Anuindo-se em conformidade à coreografia em plena coordenação, num transe de êxtase rodopiando como um furacão. É o encanto charmoso de uma sedução, de um desejo em explosão ou quem sabe apenas de uma alegria justificada pela grata celebração. É o corpo dizendo o que sente o coração, o que os sentimentos articulam ao intimo da inspiração. É a apologia e o louvor do simplesmente existir. É o festejo de um povo que só quer se divertir.

Pura criatura




Pura criatura, teus espontâneos instintos e os teus olhos de cristais te fazem o mais autêntico dos animais. Quem dera se gente compartilhasse dessa tua nobre qualidade de saber separar precisamente o teu amor do teu ódio, e se aprenderem como tu, a amarem-se integralmente. Teu olho transmite tua lealdade extraordinariamente sobre-humana expressando a tua ilustre gratidão, tocar a tua existência é uma dádiva que preenche a minha solidão. É como se a necessidade de te ter necessitado a mim me trouxesse um sentimento doce e maternal em meu inepto coração cardeal. Tua inspiradora companhia torna os meus momentos mais suportáveis, escavacando em mim sentimentos sublimemente agradáveis. Quando sinto a tua exalação de emoções tão confiáveis que vem do teu intimo de profundos abrigos aconchegáveis. Admiráveis olhos de casta devoção que me fixam fazendo-me sentir como se eu fosse o teu deus, expondo-me toda a tua eterna gratidão com tua esplendida adoração. Circundas-me como se eu fosse o sol do pequeno universo teu e tu se tornas o centro do meu. Como podes ser tão minúsculo em tua dimensão cabendo tamanho coração? Teus sentimentos extrapolam tua pequenez física evidenciando que a lei não é tão lógica.

Os espelhos dos teus olhos são doces e ternos traduzindo toda inocência de um coração, sabe ser tão belo como uma canção. Sinto-me no paraíso quando estás ao meu canto, um céu de pureza e encanto, de fortes elos sentimentais de apegos tão fieis e leais. Intuis que teu modo de me agradecer não te basta amar-me de todo o coração, mas além de tudo, queres sempre me defender me mostrando que posso contar com toda a tua atenção e assim transformo-me em tua onisciente razão. Protege-me de qualquer um que te pareça um intruso, empenha-se com toda a tua força para que eu não sofra nenhum abuso. Modesta criatura, fazes tudo para compartilhar e viver intensamente tua vida ao meu lado, expressas tanto reconhecimento sem precisar me dizer um obrigado, e apareces sempre comigo sem mesmo ser convocado. Teu oceano de sentimento é tão magnifico que te compreendo a cada movimento. Experimentas e embarcas em minhas aventuras observando atentamente todas as minhas travessuras. De que é feito o teu âmago, qual mágica substância te dota de tantas canduras, que poderoso e amável ser mago te criou? Esforças-te em submergir em meu mundo, arriscas-te se aproximar do meu jeito de ser e agir como se eu fosse teu modelo a seguir. Ser intimo de mim é o teu maior ideal, tua doçura ingênua e sincera faz de ti a companhia mais legal.

Poesia é te ter ao meu lado mostrando-me que sou muito especial. Percebe minha oscilação de humor com tenacidade, tão esperto sem nunca ter ido à faculdade. Lês a minha linguagem corporal e meu tom vocal te apela a compreender o meu comando radical. Um sonho real, um pequeno pedaço de carinho tão natural e que me entendes para todas as horas com um cuidado muito especial. Eres mais lindo ainda quando me recebes com tanto afeto, alegria e acolhimento, sacudindo teu abanador com teus sons barulhentos ao contemplar-me novamente após minha ausência que te doe tristemente. Um pequeno ser de raro lirismo entregando teu amor sem egoísmo. O exemplo fiel de lealdade e mostra a beleza e o encanto com toda majestade, com teu legítimo sentimento de amizade que teu coração íntimo carrega de verdade, para ti serei sempre uma novidade. Eres perfeito em fidelidade para teu amo ainda mesmo se te reclamo. Um pequeno sonho que engrandece a minha realidade, que acalma meus sentidos e nos mostra que Deus é teu autor e te concedeu com sua grandiosa bondade o belo dom da pureza e lealdade.

domingo, 1 de abril de 2012

Alma Barroca




  Pedro Samuel de Moura Torres

Meu espirito anseia pela a paz e pelo amor perfeito divino, entretanto minha carne intenciona a minha destruição, com suas paixões me dirigir ao inferno enfraquecendo-me e distorcendo os valores que me conduziriam a evoluir e a atingir a terra prometida. Corpo e alma se antagonizam, se contrapõem, mostrando que a natureza humana se realiza em conflitos. Dividido em minha fraqueza, não desejo perder o paraíso e tão pouco consigo a renuncia total do mundo. O poder de Deus é maior em minha alma, mas as paixões do meu corpo doente me impedem de firmar na tão almejada paz divina. Sou indeciso e leviano em minha posição, mas meu espirito aflito é convicto do seu caminho da paz. Como viver entre os conflitos e as desordens entre o bem e do mal? Como vencer minha humanidade decaída em seus apelos sensuais? Como vencer a ilusão transitória em prol do deleite eterno? A miragem do mundo me leva às ruínas, mas mesmo assim por vezes prefiro a ilusão desgraçada que atormenta a minha alma sedenta de Deus. O demônio está na carne e Deus na alma, essas forças nos abordam constantemente, porém sei que o espirito é o destino e que Deus é soberano. Minha noção dos fatos físicos me agita, me traz inquietudes, me atormenta, enquanto a minha inocência me deixa leve, apazigua meus sentimentos. O corpo limita nossas percepções, oprime nossa consciência, obscurece nossa visão e desvia nosso objetivo, nos impele à destruição, Deus que significa a pura ressureição se compadece da nossa humanidade tendenciosa e enxerga nossa fragilidade. Nossa passagem na terra nos engana, nos desilude, mas a fé do infinito e a espera da misericórdia nos condiciona e nos aprimora para o encontro com Deus.

                                                                                                     Pedro Samuel de Moura Torres